Interviste
Interviste Prima Squadra
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INTERVISTA A ALEKSANDR GRAZHDANI
Dove hai iniziato a giocare a calcio?
Ho iniziato in Grecia, a Salonicco, all’età di cinque anni. Dopo pochi anni mi sono trasferito in Italia, inizialmente in provincia di Foggia, da mia zia, dove ho iniziato la categoria pulcini. Dalla terza elementare mi sono trasferito in Romagna, a Lugo. Ho quindi giocato in una squadra di Lugo, poi Russi negli esordienti, e in seguito nel settore giovanile del Rimini, fino a quando è fallito. Poi è iniziato il percorso con i grandi.
Oggi come vivi il calcio?
Cerco di essere positivo anche quando le cose non vanno bene e di dare sempre il massimo, anche negli allenamenti, soprattutto adesso che gioco in una categoria importante.
Il momento più importante della tua carriera fino ad oggi?
Il presente! Ho avuto due infortuni al ginocchio ultimamente, e per il resto ho sempre giocato in eccellenza, quindi questa è la mia prima vera e propria sfida da calciatore, e farò di tutto per sfruttarla al meglio.
C’è un goal che non ti dimenticherai mai?
Sì c’è un goal che mi rimane sempre in mente. Subito dopo il Rimini iniziai a giocare nel Massalombarda in eccellenza, eravamo a Savignano, pioveva fortissimo, la partita non si sbloccava. A un certo punto avevo superato la metà campo, vidi il portiere un po’ fuori dai pali e feci questo pallonetto che non mi dimenticherò mai. È stato uno dei primi goal trai i grandi. Bellissimo e indimenticabile
Dove dovresti migliorare come calciatore secondo te?
Devo migliorare negli appoggi e riuscire a tenere più la palla quando serve.
Com’è stato l’impatto con il nostro ambiente biancoazzurro e con la serie D in generale?
Mi è piaciuto molto, sapevo bene o male cosa mi aspettava, qui c’è tutto il necessario per f...
INTERVISTA A MARCELLO SERENI
Nome: Marcello
Cognome: Sereni
Data di nascita: 24/07/1996
Ruolo: Attaccante
Raccontaci la tua carriera…
Sono nato a Modena e ho fatto la scuola calcio fin da molto piccolo nella San Faustino Rosselli, la squadra del mio quartiere. A dieci anni sono stato preso dal Sassuolo e ho fatto tutto il percorso del settore giovanile fino ad arrivare in Primavera. Durante questi anni ho avuto la possibilità di allenarmi e andare sette volte in panchina con la prima squadra tra Serie A e Coppa Italia. Mi sono poi spostato a Parma, nell’anno della rinascita della squadra, vincendo il campionato di Serie D. Da lì sono rimasto sempre in serie D tra Castelvetro, sei mesi, poi un anno e mezzo con la Correggese. Infine sono arrivato al Mezzolara, una squadra che punta molto sui giovani, un posto in cui si può crescere e stare bene.
C'è stato un momento o una persona da ricordare nei tuoi anni da calciatore?
Un momento è sicuramente la partita in casa al Tardini di Parma con la quale abbiamo vinto il campionato di Serie D. È stato veramente da brividi per ragazzi giovani come me vedere tutte quelle persone allo stadio e, dopo la partita, in piazza!
Non tanto una persona ma tutte quelle che mi hanno sempre supportato a partire da mio padre e la mia famiglia che mi segue sempre, tutti gli allenatori che hanno creduto in me e che mi hanno fatto crescere come calciatore e come persona, così come tutte le società che mi hanno dato la possibilità di giocare a calcio.
Non tanto una persona ma tutte quelle che mi hanno sempre supportato a partire da mio padre e la mia famiglia che mi segue sempre, tutti gli allenatori che hanno creduto in me e che mi hanno fatto crescere come calciatore e come persona, così come tutte le società che mi hanno dato la possibilità di giocare a calcio.
Qual è la posizione in campo che preferisci?
Nelle giovanili e nei primi anni tra i grandi ho sempre fatto l’esterno d’attacco, negli ultimi anni, invece, ho fatto spesso la seconda punta, mi trovo molto bene anche in quella posizione. In ...
INTERVISTA A LORENZO DALL'OSSO
Nome: Lorenzo
Cognome: Dall’Osso
Data di nascita: 26/05/1995
Ruolo: Difensore Centrale
Lorenzo Dall’Osso, al primo anno in biancoazzurro, ha già conquistato i tifosi a suon di prestazioni di alto livello. Gioca come difensore centrale ed è un vero e proprio baluardo della nostra difesa!
Raccontaci un po’ la tua carriera…
Ho iniziato a dare i primi calci all’età di sei anni nella squadra della mia città: l’Imolese. Ho poi continuato in altre squadre locali per poi passare al Bologna Calcio dove sono rimasto tre anni, l’ultimo anno di Allievi e i due anni del campionato Primavera. Terminato il settore giovanile nel Bologna ho iniziato la mia carriera “con i grandi” partendo dalla serie D sempre nell’Imolese Calcio. Dopo un anno con l’Imolese ho intrapreso un’esperienza fuori regione, precisamente in Liguria, dove ho giocato due anni nel Sestri Levante e lo scorso anno nel Ligorna. Entrambe queste squadre militano nel Campionato nazionale di serie D. Finita questa esperienza fuori regione sono stato contattato nel giugno scorso dal Mezzolara e adesso sono qui.
Com’è Lorenzo fuori dal campo?
Lorenzo fuori dal campo è un ragazzo che sta terminando l’ultimo anno di università nella Scuola di Scienze Motorie. In questo momento particolare, sempre collegato agli studi che sto cercando di portare a termine, sto svolgendo un tirocinio presso un liceo di Imola con il ruolo di “assistente del professore” di educazione fisica.
Quali pensi che siano le tue doti migliori?
Mi reputo un ragazzo solare e amico di tutti. Con i miei 23 anni, nel Mezzolara sono uno “dei più anziani” della squadra e questo ruolo mi attribuisce responsabilità che cerco di ricoprire al meglio, le più importanti sono...
INTERVISTA AL CAPITANO ANDREA PAPPAIANNI
Nome: Andrea
Cognome: Pappaianni
Data di nascita: 2/12/1993
Ruolo: Capitano della prima squadra
Tre anni ormai al Mezzolara, raccontaci la tua carriera e quali sono stati i tuoi punti più importanti nella tua carriera di calciatore…
Ho fatto il settore giovanile un anno e mezzo al Carpi, poi ho giocato tre anni nel Parma, due anni e mezzo ad Alessandria, sei mesi alla SPAL, un anno a Correggio, poi ho iniziato al Mezzolara in prova e non sono ancora andato via.
Quest’anno hai cambiato ruolo, stai giocando centrale con ottimi risultati, come ti trovi?
All’inizio ero un po’ scettico, ma con il mister Togni che m’indirizza e mi spiega come devo muovermi mi piace molto. Sto prendendo sempre più confidenza e sento mio anche il ruolo del centrale, non più solo quello da terzino.
Quali sono i giocatori più forti contro i quali hai giocato nella tua carriera?
Acosty, oggi al Crotone, e Severovic, oggi al Benfica, entrambi giocavano nella primavera della Fiorentina, Caprari e Politano, entrambi nella Roma. Per quanto riguarda gli avversari affrontati con la maglia del Mezzolara invece, sicuramente Golfo della Pianese; mi ricordo anche Ferrari, che giocava al Renate.
Quali sono i tuoi obiettivi personali di quest’anno?
Giocare bene e stare bene fisicamente per riuscire a fare tutte le presenze. Negli ultimi anni i troppi infortuni mi hanno tenuto troppe volte lontano dal campo. Adesso sto bene e tocco ferro.
Nonostante tu sia giovanissimo sei capitano di una delle squadre più giovani del campionato. Senti la responsabilità?
Più passano gli anni, più sento che il ruolo del capitano è fondamentale. Inizialmente non ci facevo molto caso, ma da quest’anno, essendo anche il più vecchio del grupp...
INTERVISTA AL MISTER TOGNI
Romolo Togni, brasiliano di nascita, ma da molti anni in Italia, dopo una grande carriera tra i professionisti, approda alla prima stagione da allenatore sulla panchina biancoazzurra.
Primo anno in panchina...com'è stato il salto dal campo alla panchina?
Avevo molta voglia di fare l'allenatore, questo sicuramente comporta un punto a favore. Volevo cambiare lavoro e vedo soprattutto ora, che sono primo allenatore, che è un mestiere molto diverso da quello del giocatore. L'anno scorso ho ricoperto il ruolo di secondo allenatore per sei mesi, questa esperienza è stata molto importante e difficile, avendo affrontato e vinto un playout, un'ottima preparazione in vista di quest'anno.
Hai giocato in squadre dirette da grandissimi allenatori come Zeman, Sarri, Conte... qual è quello che ti ha lasciato il ricordo migliore?
Tutti mi hanno lasciato sempre delle cose positive, però quello che mi ha dato di più, facendomi capire bene come funziona questo lavoro è Antonio Conte, perché aveva un modo diverso di trasmettere le capacità e le conoscenze ai giocatori. È un grande comunicatore, una qualità molto importante per chi svolge il nostro lavoro.
Se dovessi dare un aggettivo a ognuno di loro?
Zeman è un maestro, Sarri è metodico, Conte è un condottiero.
Parliamo un po' del campionato, che impressioni hai avuto di questo girone per noi nuovo perché era da molti anni che non giocavamo nel girone lombardo?
Quello che sto notando dalle prime partite, è che mescola quantità e qualità. Per esempio abbiamo affrontato l'Adrense, una squadra molto fisica che cerca di compensare la mancanza di qualità con la ricerca del gioco lungo. Il Fiorenzuola invece è una squadra di qualità, come anche il ...
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